Tra gli attrezzi per il giardinaggio più comuni nel ripostiglio di chi ha il pollice verde c’è di sicuro il foraterra, uno strumento che viene utilizzato con lo scopo di realizzare nel terreno delle buche al cui interno le piante possono essere messe a dimora. Conosciuto anche con il nome di cavicchio, questo elemento è costituito semplicemente da un’impugnatura e da un piolo di forma conica; se fino a qualche tempo fa era in legno, attualmente sul mercato è possibile trovare modelli differenti in materiali diversi, ferma restando l’impugnatura in legno come denominatore comune. La punta, invece, è – di solito – in acciaio: questa scelta garantisce una maggiore resistenza e una longevità superiore.
Il foraterra ha dimensioni che variano in base alla grandezza delle buche da realizzare. I modelli si distinguono, inoltre, in base alla forma dell’impugnatura, la quale può essere a T, a spada o a pistola. Vi sono, accanto ai modelli più tradizionali, anche dei cavicchi moderni, che sono studiati per fare in modo che, una volta che la buca è stata realizzata, il terreno rimosso possa essere trattenuto.
Come si usa il foraterra
Utilizzare il foraterra non è, a dir la verità, molto complicato. Per prima cosa, è necessario posizionare la punta in corrispondenza del terreno, ovviamente là dove si ha la necessità di ricavare la buca; dopodiché si esercita una pressione non troppo esagerata e si ruota lievemente lo strumento. A questo punto la buca è pronta, e non c’è altro da fare che mettere la pianta a dimora o introdurre i semi nel terreno; sempre con la punta del dispositivo, la buca può essere riempita con lo stesso terreno estratto in precedenza.
Chi fosse interessato ad acquistare un cavicchio deve sapere che la spesa a cui andrà incontro sarà tutt’altro che consistente: con pochi euro si può comprare un prodotto economico ma al tempo stesso di qualità, sia che si opti per un modello tradizionale, indicato per chi si dedica al giardinaggio solo per hobby, sia che si opti per un modello più professionale, o magari automatico. Mettere le piantine a dimora diventa, quindi, semplice come bere un bicchier d’acqua, grazie a punte robuste – in acciaio o in zinco, spesso sottoposte a un trattamento antiruggine – che sono in grado di creare il solco che si desidera penetrando nel terreno senza difficoltà. La comodità è amplificata da manici ergonomici, concepiti per rendere il lavoro ancora più semplice.