Il giardinaggio, al pari della musica, della pittura o della scultura, è un’arte. Un’arte molto particolare, in cui l’uomo non crea direttamente la sua opera, ma utilizza la natura per realizzare l’opera. La “tela” del giardiniere è la terra e i suoi colori sono i fiori e le piante che Madre Natura gli mette a disposizione. Un’opera che tocca le corde della sensibilità umana attraverso l’immagine finale che un luogo assume alla fine del lavoro.
L’opera di fantasia e il giardinaggio
Se ami la lettura, avrai notato che, a riprova del loro impatto emotivo, il giardino e il giardinaggio sono spesso citati all’interno dei romanzi, non solo d’amore, ma anche in quelli gialli. Il giardinaggio nei romanzi gialli è l’ideale contraltare all’argomento trattato che, in ultima analisi, è la miseria umana. Sia esso un luogo del romanzo (il giardino) o la passione di un personaggio (il giardinaggio) l’arte di coltivare fiori rappresenta la parte “buona” del romanzo e anche quando un’azione criminale si svolge all’interno di un giardino ha sempre il sapore amaro della profanazione di un luogo rispettabile.
I personaggi provetti “giardinieri”
Grandi autori hanno usato il giardinaggio nei romanzi gialli per caratterizzare i loro personaggi e dar loro un’impronta molto singolare. Uno fra tutti che sicuramente ricorderai è Nero Wolf. Il famoso investigatore non esce quasi mai dalla sua casa che all’ultimo piano ospita un’intera serra dedicata alla coltivazione delle orchidee, la grande passione dell’uomo (insieme alla buona cucina).
Se hai letto i romanzi che vedono protagonista Sherlock Holmes non ti saranno sfuggiti il fatto che, inizialmente, nulla sa di giardinaggio (qui è il dott. Watson che parla). Col passare del tempo, Conan Doyle farà scrivere al suo personaggio un’intera monografia sul tabacco nel racconto &ldquo Il mistero di Valle Boscombe”. Non solo: alla fine della sua carriera, Holmes si ritirerà a vita privata in una fattoria, dove si occuperà di agricoltura e filosofia.
Anche Aghata Cristie traforma il giardinaggio nei romanzi gialli in una costante: la sua Miss Jane Marple ama filare la lana, fare birdwatching e il giardinaggio. Per dedicarsi a questo suo interesse trascorre ore ed ore a seminare, diserbare e potare. Il giardino è il posto in cui ama trascorrere le sue giornate (anche perché da lì riesce a tenere sott’occhio tutto quel che le succede intorno). Lo stesso Poirot, l’altro grande personaggio nato dalla sua penna, si ritira in campagna a coltivare zucche.
Charlie Chan, invece, risolveva i casi utilizzando quelli che definiva i suoi «sette fiori»: cortesia, umorismo, pazienza, lentezza, rassegnazione, umiltà e prudenza. Sebbene non siano veri fiori richiamano alla mente il mondo del giardinaggio.
Siamo giunti alla fine di questo piccolo “excursus” su un modo alternativo di parlare del giardinaggio e tu, quali opere conosci che trattino di giardinaggio nei romanzi gialli?