La messa a dimora di un ulivo richiede, prima di tutto, di ripulire il terreno in cui si andrà ad agire. Dopo essersi occupati di questo compito, ci si può dedicare all’esecuzione dello scasso, il che vuol dire che si deve realizzare la buca all’interno della quale la pianta sarà ospitata. Per quel che riguarda la profondità, idealmente si dovrebbe stare tra i 60 e gli 80 centimetri, tenendo conto del fatto che non ci sarà bisogno di una buca eccessivamente profonda in presenza di un terreno piuttosto drenante e sassoso. Diverso è, ovviamente, il discorso se ci si trova alle prese con un terreno argilloso o che in virtù della sua conformazione e della sua composizione tende a far scaturire dei ristagni di acqua: in questo caso, il consiglio è quello di collocare sul fondo dei sassi, perché l’ulivo è una pianta che soffre molto il ristagno idrico.
Ci si deve quindi accertare che il terreno sia ben drenato, così che la pianta possa resistere più facilmente alla siccità, avendo l’opportunità di sfruttare un volume di terra superiore; dopodiché, prima della messa a dimora di un ulivo, sarebbe preferibile eseguire una concimazione di fondo a base di sostanza organica, potassio e fosforo. Con questa soluzione, infatti, si è sicuri di garantire alla pianta l’apporto di macro e micro elementi di cui ha bisogno. Per quel che concerne la scelta della sostanza organica, si può ricorrere senza problemi al letame, che ha il pregio di offrire al terreno una struttura più che buona.
La messa a dimore di un ulivo e le operazioni preliminari
Il giorno prima della messa a dimora di un ulivo è necessario bagnare la pianta, mentre è ancora in vaso, così che nel momento in cui il pane di terra verrà staccato, le lesioni alle radici saranno ridotte al minimo. La pianta può, quindi, essere interrata dopo che sulle radici che emergono dal pane di terra è stato disposto un po’ di terriccio, calcolando una profondità lievemente inferiore rispetto al pane.
A questo punto non rimane altro da fare che comprimere il terreno in modo lieve e delicato, usando alcuni litri di acqua per innaffiare; nell’eventualità in cui si abbia di fronte una pianta che appare troppo esile, nulla vieta di inserire all’interno della buca un tutore al quale fissare dei legacci che permettano alla pianta di estendersi. La lunghezza di questo tutore dovrebbe essere compresa tra 1 e 2 metri.