Quando si parla di piante carnivore subito vengono in mente quegli enormi fiori o vegetali capaci di mangiare una persona in un sol boccone. In realtà si tratta di piante erbacee che, a differenza della flora comune, si nutrono di insetti e di altri piccoli artropodi e sono totalmente innocue per l’uomo. Le carnivore sono piante generalmente perenni ma se intendi acquistarne una informati preventivamente sulle caratteristiche. Alcune infatti sono piccolissime, mentre altre possono raggiungere diversi metri di altezza. Le radici non sono particolarmente sviluppate a differenza dell’apparato fogliare, che invece è molto ben strutturato con diverse trappole capaci di catturare gli insetti necessari al nutrimento.
Come curare le piante carnivore
Le piante carnivore rispetto a quelle normali richiedono una cura ed un’attenzione particolare. Quando acquisti una pianta carnivora potresti trovarla in un piccolo contenitore con un coperchio a cupola. Se in seguito desideri aggiungere altre piante ti consiglio di trasferirla in un terrario. Togli gradatamente il coperchio, così la pianta riuscirà ad acclimatarsi più facilmente.
La miscela di invasatura dove conservare la pianta dovrebbe essere composta al 60% da torba e al 40% da sabbia pulita o perlite. Vaporizza attentamente la parte superiore del terriccio con un erogatore spray. La maggior parte delle piante carnivore preferisce la luce diretta del sole, quindi posizionale in modo che riescano ad assorbire i raggi solari. Se però la pianta ha ancora il coperchio posizionato sulla cima del vaso non esporla direttamente al sole.
Le piante carnivore non hanno bisogno di fertilizzanti, che rischierebbero di uccidere le loro radici. Se vivi in un paese tropicale puoi conservare la pianta da marzo a novembre in un sacchetto di plastica all’interno del frigorifero, poiché in questo periodo non ha bisogno di essere innaffiata. Se invece vivi in posti dove gli inverni sono molto rigidi puoi tranquillamente tenerla all’esterno.
Non nutrire la pianta forzatamente, poiché è perfettamente in grado di nutrirsi da sola. Infine ricordati di tagliare gli steli fioriti quando raggiungono i 5 cm di lunghezza. Se infatti la pianta fiorisce diventa più debole e col tempo rischia di morire. Puoi anche lasciarla fiorire purché ci siano più di 10 gambi.
Le specie più comuni di piante carnivore
Esistono tantissime varietà di piante carnivore, ma quelle più diffuse in Italia sono prevalentemente due: la Nepenthes e la Dionea.
Le Nepenthes sono piante tropicali originarie del Sud-est asiatico che vivono prevalentemente in India, Sri Lanka, Australia, Seychelles e Madagascar. Prediligono naturalmente habitat naturali, ma possono vivere anche in Italia ricreando determinate condizioni con temperature comprese tra i 15 ed i 38 gradi, quindi sono piuttosto adattabili. Possono anche stare all’esterno ma nelle stagioni particolarmente fredde è consigliabile tenerle in casa. Colloca le piante in una zona luminosa ed innaffiale esclusivamente con acqua demineralizzata. Nebulizza l’acqua più volte al giorno così da garantire la giusta umidità.
La Dionea è caratterizzata da foglie che funzionano come pinze: quando gli insetti si posano al loro interno vengono catturati con una presa a tenaglia. Sono piante molto resistenti e si adattano a qualsiasi temperatura, ma è importante garantire la giusta umidità lasciando dell’acqua nel sottovaso. La Dionea ha bisogno di molto sole ma deve stare lontano da correnti d’aria.