L’Unione Europea ha approvato una proposta della Commissione Europea, vietando l’utilizzo di tre pesticidi neonicotinoidi: il clothianidin, l’imidacloprid ed il thiamethoxan. Una buona notizia per le api, considerate un vero e proprio termometro dell’ecosistema mondiale.
Gli insetticidi neonicotinoidi, utilizzati soprattutto dalle multinazionali europee, sono estremamente pericolosi per le api domestiche e selvatiche. Possono essere impiegati unicamente in una serra fai da te. L’utilizzo di questi pesticidi sulle piante da giardino perenni, o su altre colture, aveva già subito delle restrizioni nel 2013. Ben 16 Stati membri hanno votato contro queste tre tipologie di insetticida (tra cui l’Italia), mentre altri 8 si sono astenuti. Gli unici a votare a favore sono stati Danimarca, Repubblica Ceca, Romania ed Ungheria.
Stop ai neonicotinoidi: esultano Greenpeace e Coldiretti
Esulta Greenpeace, uno dei principali detrattori di questi neonicotinoidi. L’associazione ambientalista sottolinea i gravi danni apportati da questi pesticidi alla riproduzione api. Questi insetti sono infatti considerati il terzo animale
da reddito più importante al mondo, dopo i bovini ed i suini. La battaglia di Greenpeace però non si ferma qui. L’associazione infatti è fermamente convinta che l’Unione Europea debba bandire tutti i tipi di neonicotinoidi, come già sta succedendo in Francia.
Al fianco di Greenpeace c’è Impresa Verde Coldiretti. Si tratta di una società che produce, offre e fornisce servizi di supporto e consulenza per la crescita competitiva delle imprese agricole. La Coldiretti sostiene che, per salvare le api grandi e le api piccole, bisogna impedire l’ingresso in Italia di prodotti realizzati con i pesticidi neonicotinoidi sotto accusa. L’importazione di questi articoli permetterebbe infatti di aggirare le normative europee. Il rispetto di questo divieto è necessario anche per tutelare le oltre 50 varietà di miele esistenti in Italia.
Perché le api sono così importanti?
“Se l’ape scomparisse dalla faccia della Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”– affermava Albert Einstein.
Qualcuno potrebbe pensare che la profezia del fisico tedesco fosse eccessivamente apocalittica. Invece aveva perfettamente ragione. Molti infatti ignorano l’importanza che le api hanno su tutto il nostro ecosistema. Questi industriosi insetti non solo producono il miele, ma sono preposti anche all’impollinazione dei fiori. La fecondazione è l’evento che dà vita alla crescita del frutto.
Se scomparissero le api quindi non solo dovremmo fare a meno del miele, ma anche della frutta e di tantissime varietà di verdure. Succhi di frutta, frullati, diverse varietà di gelati e di torta sarebbero solo un bel ricordo, senza la presenza delle api. Gli sconvolgimenti climatici già stanno stravolgendo la produzione di miele, quindi tutelare le api è fondamentale per l’ecosistema mondiale.